Il Casale Santa Maria a Fratta ( XVI sec. )
Piazza Santa Maria a Fratta, nel Casale Fratta (casali Fratte) è una delle piazze più antiche di Vairano; secondo la numerazione del 1507 (la più antica) il casale Fratte contava già 37 fuochi su di un totale di 124 di Vairano (in terra Vayrani) e vi abitavano almeno 150 persone. Negli ultimi anni, dopo l'anno 2000, la piazza è stata risistemata e abbellita con delle panchine, lampioni e cestini per l'immondizia, mentre fino agli anni '70 era lastricata con pietra calcarea bianca, coperta prima dall'asfalto e oggi da sanpietrini.
Nella piazza si possono ammirare ancora 4 portali risalenti al 1700 e al 1800 e una piccola fontana pubblica, ancora funzionante; forse una antica fontana, o abbeveratoio per gli animali, era ubicata al centro della piazza come risulta ancora dalla planimetria comunale (vedi planimetria), ma non è più esistente.
Il quartiere antico, Casale Fratta, era suddiviso in due parti con stradine interne e adibite ai lavori agricoli. Nel quartiere, con accesso dalla piazza, sorgeva la Chiesa di Santa Maria a Fratta, soggetta alla colleggiata di San Bartolomeo già prima del 1660, possedeva un campanile con campane e un solo altare e un quadro raffigurante Maria del S. S. Rosario; la chiesa non è più in uso, e non si celebrava più messa fin dagli inizi dell'Ottocento, anche se qualche abitazione privata ne conserva ancora qualche traccia.
La contrada si trova a sud-ovest rispetto al borgo, nella parte bassa del paese, dove stazionavano artigiani e commercianti anch'essa aveva la sua fortificazione indipendente.
Nella piazza si possono ammirare ancora 4 portali risalenti al 1700 e al 1800 e una piccola fontana pubblica, ancora funzionante; forse una antica fontana, o abbeveratoio per gli animali, era ubicata al centro della piazza come risulta ancora dalla planimetria comunale (vedi planimetria), ma non è più esistente.
Il quartiere antico, Casale Fratta, era suddiviso in due parti con stradine interne e adibite ai lavori agricoli. Nel quartiere, con accesso dalla piazza, sorgeva la Chiesa di Santa Maria a Fratta, soggetta alla colleggiata di San Bartolomeo già prima del 1660, possedeva un campanile con campane e un solo altare e un quadro raffigurante Maria del S. S. Rosario; la chiesa non è più in uso, e non si celebrava più messa fin dagli inizi dell'Ottocento, anche se qualche abitazione privata ne conserva ancora qualche traccia.
La contrada si trova a sud-ovest rispetto al borgo, nella parte bassa del paese, dove stazionavano artigiani e commercianti anch'essa aveva la sua fortificazione indipendente.
Nel documento "Vairano e il suo castello nel 1660" presente nell'Archivio Generale di Simancas in Spagna e probabilmente scritto dal tabulario Pietro de Marino, così si descrive il Casale Fratta:
"L'altro casale nel detto piano poco distante dal suddetto nominato fratta è diviso in due quartieri dalle parte di mezzo giorno attacati alla falda di detto monte l'habitatione del quale sono a due solara, et magnifiche la maggior parte unite et l'altre vieneno divise da strade, et similmente tengono ortolitij et aere per scognare li grani et altre vituaglie [.] nel principio della falda alcune habitatione dette le casale et proprio nella salita che a detta Terra dal quale si scende nella strada che viene da Napoli con alcune habitatione nel loco detto la piazza, ove è la taverna botteche scarpari et barbieri, vi è la casa della udienza dove si fa parlamento, uno magazino del Barone et altre case de particolari."
"L'altro casale nel detto piano poco distante dal suddetto nominato fratta è diviso in due quartieri dalle parte di mezzo giorno attacati alla falda di detto monte l'habitatione del quale sono a due solara, et magnifiche la maggior parte unite et l'altre vieneno divise da strade, et similmente tengono ortolitij et aere per scognare li grani et altre vituaglie [.] nel principio della falda alcune habitatione dette le casale et proprio nella salita che a detta Terra dal quale si scende nella strada che viene da Napoli con alcune habitatione nel loco detto la piazza, ove è la taverna botteche scarpari et barbieri, vi è la casa della udienza dove si fa parlamento, uno magazino del Barone et altre case de particolari."
Alcune informazioni sono tratte da "Castrum Vayrani" di Adolfo Panarello.
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