La necropoli di San Nicandro |
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In località San Nicandro, in comune di Vairano Patenora, a seguito di lavori agricoli per l’impianto di un frutteto in proprietà dell’Istituto per il Sostentamento del Clero, furono messi in evidenza resti archeologici pertinenti sia ad una necropoli che ad un edificio di età romana e a tracce di edifici medievali, distribuiti in varie aree di affioramento. Furono identificate, nell’occasione, almeno otto aree per due di queste furono eseguiti anche saggi archeologici, evidenziando tombe a cassa di tufo, prive di corredo e rivestite di intonaco, attribuibili ad epoca medievale.
Il materiale ceramico rinvenuto è diverso e rappresentativo per le varie aree. Siva dalla ceramica a vernice nera per le sepolture di epoca tardo repubblicana, alla dipinta in rosso del periodo tardoantico-altomedievale e alla policroma invetriata di epoca angioina. In questa sede si presenta il materiale delle aree 2, databile prevalente-mente tra X-XI secolo, dell’area 3, che ha messo inevidenza materiale tardoantico e medievale, e dell’area 5, attribuibile ad epoca tardoantica e altomedievale. Tra il materiale di epoca tardoantica si segnala la presenza di un’anfora africana, ad argilla rossa con inclusi bianchi e vacuoli d’aria, con dia-metro all’orlo di 12 cm (fig. 12, n. 9). L’orlo si presenta svasato, non distinto dal collo all’interno e con solco all’esterno, all’attacco del collo stesso. Si tratta di una variante della forma Keay XXV, databile tra IV e V secolo d. c. e rinvenuta in varie aree.
Il materiale ceramico rinvenuto è diverso e rappresentativo per le varie aree. Siva dalla ceramica a vernice nera per le sepolture di epoca tardo repubblicana, alla dipinta in rosso del periodo tardoantico-altomedievale e alla policroma invetriata di epoca angioina. In questa sede si presenta il materiale delle aree 2, databile prevalente-mente tra X-XI secolo, dell’area 3, che ha messo inevidenza materiale tardoantico e medievale, e dell’area 5, attribuibile ad epoca tardoantica e altomedievale. Tra il materiale di epoca tardoantica si segnala la presenza di un’anfora africana, ad argilla rossa con inclusi bianchi e vacuoli d’aria, con dia-metro all’orlo di 12 cm (fig. 12, n. 9). L’orlo si presenta svasato, non distinto dal collo all’interno e con solco all’esterno, all’attacco del collo stesso. Si tratta di una variante della forma Keay XXV, databile tra IV e V secolo d. c. e rinvenuta in varie aree.
Tratto da "Considerazioni sulle ceramiche di alcuni siti di Vairano Patenora" di Luigi Di Cosmo
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