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La Chiesa Collegiata di San Bartolomeo
( XVIII sec. )

Immagine
-.Si celebra Messa
Orario: domenica ore 11 

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In origine la chiesa di S. Bartolomeo, dedicata al santo patrono di Vairano, era edificata, sicuramente prima del 1308-1310, nell’attuale Piazza Mercato, dove, ancora oggi, si può scorgere una cupola dell’edificio originario. Alla fine del XV secolo, il feudatario Innico II d’Avalos, che all’epoca aveva intrapreso l’opera di restauro e trasformazione del borgo e del castello di Vairano, rifece anche la facciata dell’antica collegiata, facendovi apporre lo stemma della propria famiglia. Nel 1673 Vairano dovette vivere qualche altro momento poco felice come dimostrano due ex voto, trafugati da ignoti poi nel 1982. I due ex voto custoditi in tale chiesa recavano le seguenti scritte: il primo "Voto et aere fidelium Frattae et Graecorum - 1673"; mentre il secondo "Castrum et Fidelium - 1673".
Nel XVII secolo nell’antica collegiata i canonici celebravano messa sei mesi all’anno, nel periodo estivo, mentre i mesi invernali erano dedicati alla collegiata di S. Tommaso dentro le mura del borgo.

La costruzione dell’attuale chiesa collegiata durò 44 anni, dal 1779 al 1823. La facciata presenta un portale neoclassico con un affresco, poco leggibile, che raffigura S. Bartolomeo. Ai due lati vi sono due torri, a destra vi è quella con il campanile. L’interno è costituito da un’unica navata a pianta ottagonale, lunga m. 37,70, larga m. 19,30 e alta m. 15,30. Il soffitto è decorato con cassettoni in stucco, mentre nel resto dell’ambiente dominano motivi tardo-barocchi e neoclassici in stucco. Nell’abside è presente uno splendido esempio di coro ligneo. L’altare maggiore, in parte proveniente dall’antica collegiata, è costituito da marmi policromi, che formano artistici motivi floreali. 
Nella navata sono presenti sei cappelle laterali, nella parete destra quella dedicata a S. Filomena, il cui altare è composto da colonnine con capitelli di gusto classico, probabilmente provenienti dalla vicina abbazia della Ferrara; segue la cappella dell’Addolorata, con l’omonima statua e quella del Cristo morto, una tela raffigurante la Madonna dei sette dolori e la statua di S. Michele Arcangelo; la terza cappella della navata laterale destra è dedicata a S. Antonio da Padova, con una statua risalente almeno al XVII sec. Tra queste due ultime cappelle vi è una nicchia con la statua della Madonna del cardellino, probabilmente proveniente anch’essa dall’abbazia della Ferrara. Segue alla fine della navata la statua in legno d’ulivo del santo patrono (XVII-XVIII sec.).
Per quanto riguarda le cappelle della navata sinistra, rispetto a chi entra dalla porta principale, la prima è dedicata all’Immacolata, con la rispettiva statua; segue la cappella del SS. Rosario, con una pala che rappresenta la Beata Vergine del Rosario (1830), la statua di S. Lucia e della Beata Vergine del Rosario (1882); la terza ed ultima cappella è dedicata a S. Clemente, che contiene le spoglie mortali del santo, la cui salma, proveniente dalle catacombe romane, venne traslata a Vairano nel 1777.



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​BIBLIOGRAFIA E APPROFONDIMENTI:
Castrucci G., Per la Insigne Collegiale e Parrocchiale Chiesa di S. Bartolomeo del Comune di
Vairano in Diocesi di Tiano, Napoli 1842; Panarello A., De Angelis M., Angelone G., Guida storico-artistica di Vairano e Marzanello, 2000; Tabellario F., Storia di Vairano Patenora, Berna 1983; Zanfagna G., Vairano tra storia e leggenda, Curti 1986.


Foto di Guglielmo D'Arezzo. Giulio D. Broccoli, Vittorio Di Rubbio

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